sabato 11 settembre 2010

Una nuova enogita nell'alto Lazio

Avevo pensato di scrivere un post sulla pizza, ma con l'arrivo di settembre i tempi a disposizione si sono ristretti, e allora rinvio il post pizzaiolo e ne scrivo uno sull'ultima enogita, risalente allo scorso sabato.
La prima meta è stata il parco dei mostri di Bomarzo. In realtà, grazie alla smisurata fantasia e alla sconfinata creatività delle nostre gentili signore, il mio amico Alessandro e io abbiamo fatto la prima tappa in quel del casello di Attigliano, attendendo che le suddette, in compagnia di tutti e 4 i figli, completassero la non programmata escursione sul tratto di autostrada Attigliano-Orvieto e ritorno. Insomma, hanno "lisciato" l'uscita di Attigliano!
Va be', passiamo oltre... il parco dei mostri è senza dubbio meritevole di una visita. L'ingresso non è economicissimo (specialmente se avete bambini di più di quattro anni) ma le sculture sono uniche (almeno a quanto so io...) e avvincenti e catturano perciò l'attenzione sia dei piccoli che degli adulti.



L'itinerario completo, fatto in tranquillità, dura un paio d'ore, per cui, arrivando verso le 10-10,30 si finisce giusto per l'ora di pranzo. Noi c'eravamo organizzati col pranzo al sacco e ci siamo fermati nell'area picnic all'ingresso del parco. Dopo pranzo, un'oretta di altalene e scivoli (sempre all'interno del parco) e poi via, alla volta di Civitella di Agliano.
Anche qui le nostre gentili signore hanno potuto esibirsi in una performance di raro acume, proseguendo oltre la meta fino al successivo centro abitato di S.Michele in Teverina... ma d'altronde il Tomtom diceva così, che ci volete fare?


Tornati a Civitela, abbiamo finalmente puntato senza ulteriori indugi alla meta "enologica" della gita: l'azienda vinicola Sergio Mottura, o per meglio dire l'agriturismo Tana dell'Istrice, di proprietà dello stesso Mottura. Qui, usufruendo dell'astemismo di Annarita, che si è perciò gentilmente dedicata al baby-sitting, Alessandro, mia moglie e io abbiamo potuto goderci in tutta tranquillità un'ottima degustazione. Ci ha accolti il signor Mottura in persona, e lui stesso ci ha proposto l'assaggio di tutti i suoi vini. In particolare, abbiamo potuto degustare:
- lo spumante metodo classico
- il Tragugnano
- il Poggio della Costa (un grechetto 100% insignito dei tre bicchieri del Gambero Rosso 2010 e unico vino del Lazio ad essere citato tra i migliori d'Italia dalla guida dell'Espresso 2010)
- il Latour a Civitella (lo stesso grechetto con in più 9 mesi di affinamento in legno e 6 in bottiglia, a differenza dei due soli mesi in bottiglia del "Poggio")
- un rosato di cui non ricordo il nome... sorry!
- il Civitella Violone (uno stupendo montepulciano 2003 in purezza)
- il Nenfro (lo stesso montepulciano "contaminato" da un 40% di merlot)
- il Magone (un ottimo Pinot Nero in purezza)
- il Muffo (un grechetto "nobilitato" dalla Botrytis cinerea... veramente buono, personalmente l'ho preferito alla Muffa Nobile di Palazzone provata due enogite fa).
Probabilmente avrete già capito che la nostra scelta d'acquisto è andata su Latour a Civitella, Civitella Violone e Magone... ma se non avessi dovuto fare i conti col budget limitato avrei senz'altro preso anche il Poggio della Costa e il Muffo.
Ottima comunque l'accoglienza e la disponibilità di Sergio Mottura, un distinto signore di origini settentrionali che ha scelto di utilizzare esclusivamente metodi biologici per i suoi vigneti.
Ripartiti da Civitella, abbiamo fatto rotta verso Montefiascone, dove ci siamo concessi una rapida sosta alla cantina Falesco.
Vuoi per l'orario (mancavano solo una ventina di minuti alla chiusura), vuoi probabilmente per "politica aziendale", la degustazione è stata fatta un po'... a tirar via. Abbiamo degustato il Poggio dei Gelsi, il Pesano e il Tellus. Dei tre, l'unico che non conoscevamo è il Pesano, un merlot della linea "Umbria" dal buon rapporto qualità/prezzo, a mio avviso. Mia moglie, invece, ha un rapporto difficile col merlot e puntualmente ha bocciato anche questo. Ci siamo perciò "rifugiati" su prodotti noti, il Ferentano, un roscetto in purezza MOLTO particolare che a mia moglie e a me ricorda la cena con cui festeggiammo l'acquisto di casa, e il Tellus, un blend di merlot viterbese e syrah latinense affinato - solo il syrah - per due mesi in barriques. Devo ammettere che sarei molto curioso di assaggiare i due prodotti di punta di Falesco, i celeberrimi Montiano e Marciliano... chissà, prima o poi succederà. E chissà che direbbe mia moglie del Montiano... non apprezzerà neanche questo pluripremiato merlot? Forse dovrei organizzare un blind test, secondo me parte prevenuta.
In conclusione... un'altra gran bella giornata!
Until next time,
Alessandro

1 commento:

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